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giovedì 15 gennaio 2015
Il territorio di Scoppito è legato nelle notte dei tempi al popolo dei Sabini, che taluni studiosi ritengono di origine mediorientale, ma che altri più realisticamente (tra i quali Strabone, Dionigi d'Alicarnasso e successivamente Catone) reputano autoctono dell'Italia centrale.
Dalle falde del Gran Sasso i Sabini avrebbero avuto la prima formazione nel modesto villaggio di Testrina (presso Vigliano), e successivamente avrebbero conquistato le città aborigene di Amiternum, Foruli (ma questa potrebbe essere stata fondata da loro stessi), Interocrea, Lista e Reate.
L'espansione sabina era correlata al rito del "ver sacrum" (primavera sacra) che consisteva nella celebrazione del ritorno della stagione favorevole. Dopo la cerimonia, aliquote predesignate di cittadini partivano per fondare nuove colonie, seguendo la direzione indicata dal movimento di un toro, dopo che l'animale era stato fatto genuflettere di fronte al simulacro della suprema Divinità. Era questa un espediente per risolvere il problema del sovrappopolamento dei singoli centri, non sempre in grado di accogliere agevolmente il crescente numero degli abitanti.
Le vicende di Scoppito si intrecciano in età romana con quelle della città di Amiternum e in particolare con l’antica Foruli, l'attuale frazione di Civitatomassa; l'insediamento posto sul colle dove attualmente sorge il paese è testimoniato da numerosi ritrovamenti di materiale archeologico e dalla presenza nella piazza principale di una conserva idrica.
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